Sehaile e Fatqa, agosto 2019.
Il progetto di cooperazione internazionale “Rafforzamento dei servizi di prevenzione, riabilitazione e reintegrazione sociale ed economica per tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti in Libano”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato da CTM, in partenariato con l’Associazione Libanese Oum el Nour, prevede, tra l’altro, la realizzazione di un intervento di agricoltura sociale, in collaborazione con il partner italiano ASeS-CIA.
Nei primi due anni sono state realizzate le infrastrutture necessarie per gli interventi di agricoltura e allevamento ed è stato formato il personale di Oum el Nour dedicato a queste attività.
In questo inizio di terzo anno di progetto tutte le produzioni agricole e d’allevamento sono in piena espansione.
Nelle due serre installate nel Centro di Riabilitazione di Sehaile, in giugno e luglio 2019, sono stati raccolti più di mille cinquecento chili di cetrioli e quasi mille chili di pomodori; nella serra installata nel Centro di riabilitazione di Fatqa, nello stesso periodo, sono stati raccolti oltre 250 cavoli cappuccio e più di 400 cespi di insalata.
Per quanto riguarda l’allevamento, i quattro pollai installati nei due Centri hanno consentito la produzione di quasi tremila uova mentre l’allevamento delle capre ha prodotto oltre cento chili di yogurt e più di trenta chili di formaggio.
Si tratta di dati interessanti in quanto indicano che le attività stanno diventando importanti e redditizie per Oum el Nour che in questa maniera può rifornire direttamente le due cucine dei Centri di Riabilitazione, realizzando dei risparmi consistenti rispetto agli acquisti esterni, e vendere inoltre il surplus prodotto.
Oltre a questi aspetti economici e produttivi, ciò che maggiormente conta è il coinvolgimento dei residenti dei due Centri nella gestione delle attività. Molto titubanti, se non addirittura contrari, all’inizio, i residenti cominciano ora ad apprezzare queste attività. In particolare, l’allevamento delle capre sta riscuotendo un notevole successo. Ragazzi che dichiaravano di detestare questi animali, ora invece spendono ore del loro tempo con le sei capre ed i loro otto piccoli. Alcuni pensano addirittura di intraprendere questo tipo di attività una volta terminato il percorso di riabilitazione.
Un’ulteriore prova che “la terra cura chi cura la terra”.